Pasta Alfredo – Dagli U.S.A. all’Italia.

Onnipresente nei ristoranti americani, la pasta “Alfredo” è pressochè sconosciuta in Italia.
E questo ci fa pensare a tanti siparietti di italiani in vacanza negli States, che si aspettano di trovare nei menù piatti come “bucatini all’amatriciana”, “pasta alla carbonara”,…
Ed invece… Cosa ne esce? La pasta Alfredo! 😀
Non c’è niente da fare, per gli americani, questa pasta viene sbandierata in lungo e in largo come tipica della cucina italiana. Così ci siamo presi del tempo e abbiamo condotto una minuziosa ricerca…
Ed ecco che abbiamo scoperto l’affascinante storia di questa ricetta.
Uno storico ristoratore di Roma l’aveva preparata per la moglie indebolita dal parto. Erano delle fettuccine all’uovo fatte a mano, condite con una emulsione di burro e parmigiano.
Noi, come sempre, ci siamo presi una licenza, e abbiamo sostituito le fettuccine con una pasta biologica preparata dalla Cooperativa Gino Girolomoni che appartiene al circuito “Qui Da Noi coopertive agricole”.
Fiore all’occhiello della cooperativa è la produzione di una vasta gamma di pasta biologica, affiancata da farine biologiche, legumi e cereali biologici, riso biologico, cous cous biologico, passata di pomodoro biologico, sughi di pomodoro biologico, creme di frutta biologica, olio extravergine di oliva biologico, caffé biologico.
Per questa ricetta abbiamo scelto le Farfalle di Grano Graziella Ra, poiché la sua storia ci ha colpito molto. Il nome di questo grano deriva dalla storia di Graziella. Suo padre era un famoso archeologo che riuscì a portare questo tipo di grano da una sua spedizione dall’Egitto. Per onorare la bimba, il suo nome, “Graziella”, per l’appunto, incontra il nome del dio del Sole dell’antico Egitto, “Ra”. La pasta Girolomoni di questo tipo è prodotta con il 100% di semolato di grano “Graziella Ra”, trafilata al bronzo ed essiccata con tempi lunghi e basse temperature. Ciò permette al prodotto finito di mantenere tutti i principi nutritivi ed organolettici anche dopo la lavorazione. Proprio sul Grano Graziella Ra, intendiamo soffermarci, perché la sua storia ci ha colpito molto.
Ecco come preparare le nostre farfalle Alfredo.

farfalle alfredo

Ingredienti:
– 100 grammi di burro,
– 80 grammi di parmigiano,
– 250 grammi di pasta Gino Girolomoni,
– noce moscata,
– pepe

iniziate la preparazione mettendo sul fuoco abbondante acqua salata.
Quando l’acqua avrà raggiunto il bollore, versate le farfalle Girolomoni. Su una pentola antiaderente a parte, fate sciogliere il burro. Una volta sciolto, abbassate il fuoco ed aggiungete il parmigiano. Speziate con noce moscata e pepe secondo gusto.
Mescolate con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una emulsione cremosa. Se necessario aggiungete dell’acqua di cottura.
Al termine della cottura delle farfalle, scolatele ancora leggermente al dente, e saltatele nella padella con il sugo di burro e parmigiano.
Questo condimento così leggero esalta ancora di più il sapore del grano della pasta.

Cooperativa Gino Girolomoni:
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Pubblicato da soffiodizefiro

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2 Risposte a “Pasta Alfredo – Dagli U.S.A. all’Italia.”

  1. STORIA DI ALFREDO DI LELIO, CREATORE DELLE “FETTUCCINE ALL’ALFREDO” (“FETTUCCINE ALFREDO”), E DELLA SUA TRADIZIONE FAMILIARE PRESSO IL RISTORANTE “IL VERO ALFREDO” (“ALFREDO DI ROMA”) IN PIAZZA AUGUSTO IMPERATORE A ROMA

    Con riferimento al Vostro articolo ho il piacere di raccontarVi la storia di mio nonno Alfredo Di Lelio, inventore delle note “fettuccine all’Alfredo” (“Fettuccine Alfredo”).
    Alfredo Di Lelio, nato nel settembre del 1883 a Roma in Vicolo di Santa Maria in Trastevere, cominciò a lavorare fin da ragazzo nella piccola trattoria aperta da sua madre Angelina in Piazza Rosa, un piccolo slargo (scomparso intorno al 1910) che esisteva prima della costruzione della Galleria Colonna (ora Galleria Sordi).
    Il 1908 fu un anno indimenticabile per Alfredo Di Lelio: nacque, infatti, suo figlio Armando e videro contemporaneamente la luce in tale trattoria di Piazza Rosa le sue “fettuccine”, divenute poi famose in tutto il mondo. Questa trattoria è “the birthplace of fettuccine all’Alfredo”.
    Alfredo Di Lelio inventò le sue “fettuccine” per dare un ricostituente naturale, a base di burro e parmigiano, a sua moglie (e mia nonna) Ines, prostrata in seguito al parto del suo primogenito (mio padre Armando). Il piatto delle “fettuccine” fu un successo familiare prima ancora di diventare il piatto che rese noto e popolare Alfredo Di Lelio, personaggio con “i baffi all’Umberto” ed i calli alle mani a forza di mischiare le sue “fettuccine” davanti ai clienti sempre più numerosi.
    Nel 1914, a seguito della chiusura di detta trattoria per la scomparsa di Piazza Rosa dovuta alla costruzione della Galleria Colonna, Alfredo Di Lelio decise di trasferirsi in un locale in una via del centro di Roma, ove aprì il suo primo ristorante che gestì fino al 1943, per poi cedere l’attività a terzi estranei alla sua famiglia.
    Ma l’assenza dalla scena gastronomica di Alfredo Di Lelio fu del tutto transitoria. Infatti nel 1950 riprese il controllo della sua tradizione familiare ed aprì, insieme al figlio Armando, il ristorante “Il Vero Alfredo” (noto all’estero anche come “Alfredo di Roma”) in Piazza Augusto Imperatore n.30 (cfr. il sito web di Il Vero Alfredo).
    Con l’avvio del nuovo ristorante Alfredo Di Lelio ottenne un forte successo di pubblico e di clienti negli anni della “dolce vita”. Successo, che, tuttora, richiama nel ristorante un flusso continuo di turisti da ogni parte del mondo per assaggiare le famose “fettuccine all’Alfredo” al doppio burro da me servite, con l’impegno di continuare nel tempo la tradizione familiare dei miei cari maestri, nonno Alfredo, mio padre Armando e mio fratello Alfredo. In particolare le fettuccine sono servite ai clienti con 2 “posate d’oro”: una forchetta ed un cucchiaio d’oro regalati nel 1927 ad Alfredo dai due noti attori americani M. Pickford e D. Fairbanks (in segno di gratitudine per l’ospitalità).
    Un aneddoto della vita di mio nonno. Alfredo fu un grande amico di Ettore Petrolini, che conobbe nei primi anni del 1900 in un incontro tra ragazzi del quartiere Trastevere (tra cui mio nonno) e ragazzi del Quartiere Monti (tra cui Petrolini). Fu proprio Petrolini che un giorno, già attore famoso, andando a trovare l’amico Alfredo, gli disse che lui era un “attore” della cucina romana nel mondo e gli consigliò di attaccare alle pareti del ristorante le sue foto con i noti personaggi soprattutto dello spettacolo, del cinema e della cultura in genere che erano ospiti di “Alfredo”. Anche ciò fa parte del cuore della bella tradizione di famiglia che continuo a rendere sempre viva con affetto ed entusiasmo.
    Desidero precisare che altri ristoranti “Alfredo” a Roma (come Alfredo alla scrofa o Alfredo’s gallery) non appartengono e sono fuori dal mio brand di famiglia.
    Vi informo che il Ristorante “Il Vero Alfredo” è presente nell’Albo dei “Negozi Storici di Eccellenza – sezione Attività Storiche di Eccellenza” del Comune di Roma Capitale.
    Grata per la Vostra attenzione ed ospitalità nel Vostro interessante blog, cordiali saluti
    Ines Di Lelio

    1. Ines , leggere queste parole ci rende orgogliosi del modesto lavoro di blogger che facciamo.
      Per noi la cucina è un gioco, un modo per creare convivialità ed esplorare le frontiere del cibo. Per voi è molto di più. Passione e lavoro. Vi ringraziamo per aver scritto pagine della storia della nostra cucina italiana, di vero cuore e con grande stima.
      Cordiali saluti a Lei e a tutta la Vostra famiglia.

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