In bicicletta a Sukhothai – Patrimonio dell’Unesco

Dopo Lopburi ed Ayutthaya, passiamo la notte presso il Sukhothai Leghenda Resort. L’indomani mattina la visita al parco archeologico di Sukhothai era d’obbligo! 🙂

Il Soffio di Zefiro a Sukhotai
Il Soffio di Zefiro a Sukhotai

Il sito, patrimonio dell’Unesco, è ovviamente la principale attrazione turistica della Provincia e la cosa più piacevole è che è visitabile interamente in bicicletta.

E’ stato davvero piacevole attraversare il parco sulle due ruote e sotto il sole caldo della mattina. Le rovine dei palazzi reali e dei templi si stagliavano ai lati della strada, ed attraversandoli si respirava una pace da santi! 🙂

Come ben sapete, la Thailandia è una terra interessata stagionalmente dal fenomeno delle alluvioni, e le vecchie civiltà conoscevano benissimo i ritmi della natura, tant’è che ogni tempio, ogni struttura ed ogni creazione è stata appositamente costruita in maniera rialzata. Attorno ad esse, un imponente sistema di controllo, con dighe, laghetti e canali permetteva negli anni e nei secoli di conservare al meglio i luoghi civili e religiosi, impedendo all’acqua di rovinarli.

Riflessi e Ninfee a Sukhothai
Riflessi e Ninfee a Sukhothai

Da quando l’Unesco ha preso possesso e controllo del sito e parco archeologico di Sukhothai, si è proceduto ad un delicato ed importante lavoro di restauro per rendere questo luogo visitabile in tutta sicurezza e per impedire che le alluvioni stagionali avessero potuto minare la sicurezza del luogo.

I templi e le strutture che potete vedere nel sito di Sukhotai sono numerosi ed appartenenti ad epoche diverse. Nella zona nord del sito potete trovare costruzioni edificate dalle tribù combattenti Khmer addirittura prima che i Thai si insediassero nella zona. I rilievi sui grandi edifici non appartengono solo alla tradizione Buddhista, ma anche a quella indù, con differenze di stili che anche un occhio poco attento riesce a cogliere.

Spostandosi verso il Wat Sri Chum, è possibile notare la più grande statua del Buddha sopravvissuta alle razzie di Sukhotai, alta ben 15 metri e larga oltre 11, molto particolare. La si vede svettare attraverso la fessura di due pareti. Vedendola da fuori non si direbbe mai che possa essere così grande… Invece, al suo cospetto, ci si sente davvero minuscoli.
Le foglie d’oro lasciate dai fedeli la impreziosiscono.

Wat Si Chum a Sukhothai - Ingresso e Statua
Wat Si Chum a Sukhothai – Ingresso e Statua

Altra attrazione meritevole di attenzione è il Wat Mahathat, che rappresentava il centro spirituale di Sukhotai. Era un tempio del re e di conseguenza, ne simboleggiava il grande potere. Per questo i sovrani che si susseguirono negli anni lo ampliarono e lo resero sempre più imponente.

Wat Mahathat
Wat Mahathat

Come raggiungere Sukhothai:

Raggiungere Sukhothai è semplicissimo. Noi lo abbiamo fatto grazie al bus riservato del tour che ci accompagnava in queste terre magiche, assieme alla nostra guida di fiducia, Eddie.
Ma non spaventatevi. Sukhothai è ben collegata da una fitta rete di pullman che partono da Bangkok, Chiang Mai, Chiang Rai. Se amate il treno, potete approfittare della linea che parte da Bangkok o Chiang Mai. Numerosi bus navetta inoltre collegano Sukhotai ai più vicini aeroporti.
Insomma, la città ed il parco rimangono ben collegati ed inseriti nel tessuto dei trasporti locali.

Veronica e Carlo davanti il Wat Mahathat
Veronica e Carlo davanti il Wat Mahathat

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Pubblicato da soffiodizefiro

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