Mangiare in Andalusia – un viaggio all’insegna del buon cibo.

Ormai lo avrete capito benissimo, visto che sono anni che ci seguite e ci donate parte del vostro tempo, leggendo i nostri deliri culinari e le nostre esperienze: quando viaggiamo, si mangia assolutamente cibo del luogo! 🙂
Innanzitutto perché siamo degli inguaribili golosi e ci definiamo gastronomicamente curiosi.

Secondo punto, perché non avrebbe senso mangiare “italiano” se siamo lontano da casa. Gli ingredienti non sono gli stessi, la provenienza non sarebbe certificata italiana, e spesso il cuoco, pur se bravo e competente, deve scendere a compromessi con le ricette e con gli ingredienti per avere un prodotto che sia soddisfacente.
Ma cosa mangiare in Andalusia?

Non preoccupatevi, avrete l’imbarazzo della scelta! 🙂
Innanzitutto, abituatevi a fare colazione (desayuno) con caffè, pane tostato (tostadas) con pomodoro e, se volete, jamon, il tipico prosciutto spagnolo.

Vi sembrerà strano, ma questo loro pane tostato, condito con un filo di olio e del sale e poi cosparso con il pomodoro, vi darà una grinta eccezionale! 🙂 Noi ci abbiamo percorso tutto il Caminito del Rey! 🙂

Se preferite, potete mangiare un serranito: una baguette tagliata a metà e farcita come meglio credete, ma solitamente con dell’affettato o dello jamòn.

Formaggio e serranitos da passeggio
Formaggio e serranitos da passeggio


E per uno spuntino?
L’Andalusia è  piena di forni e pasticcerie. Non sarà difficile trovare un serranito da passeggio, un cartoccio di formaggio, di chicharrones (cotiche croccanti) o qualche pasticcino.
Celeberrime ad esempio le palmeras, delle sfogliatelle di pasta sfoglia, spalmate con crema pasticcera e ghiaccia reale.


Mangiare in Andalusia a pranzo e cena, le due portate principali, vi aprirà un universo gastronomico.


Le tapas sono il fiore all’occhiello della cucina locale.
Si chiamano così perché originariamente erano piccole porzioni servite su un piattino idoneo a coprire il bicchiere di vino per impedire che vi entrassero insetti indesiderati. Le tapas sono talmente inserite nella cultura locale da averne creato un verbo: “Tapear”, che indica proprio il gesto di “andar per tapas”.
Ne troverete di ogni tipo, di carne, di pesce, e avrete l’imbarazzo della scelta, tuttavia proprio questa tattica di prendere una o due tapas a persona vi permetterà di assaggiare più pietanze caratteristiche in un sol piatto.

Tapas bar La Alegrìa, Ronda
Tapas bar La Alegrìa, Ronda

Le vere taperie originali vi chiederanno prima cosa desiderate come consumazione.

Un vino tinto (vino rosso), un tinto de verano (vino rosso con limonata), una cerveza (birra) sono le più quotate. In automatico, oltre alla bevuta, nei posti più caratteristici, vi verrà portata una tapas da stuzzicare assieme alla bevanda scelta, anche fosse solo una ciotolina di aceitunas (olive, spesso in salamoia o marinate).

Con un costo di circa 10€ a testa, si mangia più che bene!

Se siete nell’entroterra, gustatevi le prelibatezze di carne.
L’immancabile Jamon Iberico , prosciutto, si trova pressochè ovunque. Il parterre degli affettati è molto ampio, tra carne machada, chorizos e altre specialità.
Se amate il fritto, apprezzerete sicuro il Flamenquin Cordobés: filetto di maiale avvolto in jamon e formaggio, impanato e fritto.
Il Rabo de toro, invece, è lo stufato tipico della patria della corrida: una coda di toro servita in umido, con una salsa e a volte, accompagnata da patate.


Se invece siete sulla spiaggia e volete gustare i prodotti del mare, troverete numerosi chiringuitos: dei chioschetti dove potranno servirvi gli espetos de sardinas (spiedini con sardine fresche) e varie fritture con il pescato del giorno. Se vi piace l’insalata russa, l’ensaladilla vi piacerà tantissimo!
Nelle città di Cadice e Tarifa, abbiamo gustato con piacere le tortillas de camarones (frittata di gamberi) ed i gambas al ajillo (mazzancolle all’aglio). Se amate le alici marinate in aceto, vi piaceranno tantissimo anche l’equivalente andaluso dei boquerones en vinaigre.


Gazpacho e salmorejo (quest’ultimo anche nelle versioni più locali come la porra de Antequera) sono le due zuppe fredde di pomodoro più ricercate, da abbinare la prima, con verdure come cipolla o cetriolo e la seconda con cubetti di jamòn, uovo sodo e tonno.
Meno frequente e più rara da trovare, la mazamorra, una zuppa fredda tipica di Cordoba a base di aglio e mandorle.

Nella città di Siviglia e nei suoi dintorni, invece, potete assaggiare una zuppa di ceci e spinaci, espinacas con garbanzos.
Assaggiate la tortillas di patatas,, una frittatona con patate e cipolla bel alta e rosolata. Le signore andaluse hanno la propria ricetta segreta con i loro trucchi del mestiere. Sarà un’impresa epica farsi raccontare i loro segreti sottobanco! 🙂

Avete ancora voglia di un dolce?
Troverete in ogni angolo churrerias dove mangiare, per l’appunto i churros, o se siete a Granada, dei buonissimi PioNonos, dei pasticcini creati proprio in questa città in onore del Papa che proclamò il dogma dell’Immacolata concezione.

Le teterie (sale da thè) possono offrirvi datteri, tortini tipici arabi o con frutta secca.
Le mescolanze delle tre culture, quella ebraica, quella cristiana e quella araba, sono evidenti soprattutto nelle zone fuori dal centro.
Troverete numerosi posti che offrono cucina mediorientale, ebraica, e caratteristica.

La contaminazione con la tradizione araba si ha per esempio, nelle fritture. Piatto tipico sono le berenjenas con miel, o berenjenas califales:  delle melanzane fatte a fette, impanate e fritte, poi accompagnate con una riduzione di miele, o di cherry e miele. Una tira l’altra! 🙂

Una prelibatezza che abbiamo assaggiato sono le Carmelas di Jerez, chiamate Valentinas nella versione sivigliana, un impasto come quello dei maritozzi nostrani, farcito con una crema pasticcera profumata e ricoperti da una glassa bianca o da abbondante zucchero a velo. Vengono vendute una ad una, incartate con una caratteristica carta bianco blu.

Capitolo a parte riguardo il mangiare in Andalusia, meritano i vini ed i liquori.
Oltre a dei buonissimi vini, sia rossi che bianchi, come il Verdejo (parente stretto del nostro Verdicchio), l’Andalusia è famosa per lo cherry, che potrete trovare nella doppia versione, sia secca che dolce.

Se visitate Jerez de la Frontera, sappiate che proprio lì ci sono numerose distillerie e proprio da questa città parte la Ruta del Vino, un itinerario enogastronomico per i più golosi.

Particolare il vino de naranja ,  un particolare vino ottenuto dalla fermentazione con della buccia di arancia, frutto di cui l’Andalusia è ricca.
Nei locali più caratteristici e tradizionali, menzione a parte va fatta al “Vermouth casero”, versione casalinga del liquore che viene spesso servito con ghiaccio e spicchio di arancia.

Insomma, mangiare in Andalusia non sarà di certo un problema! 🙂
Distaccatevi dai preconcetti che vogliono la sangria e la paella piatti tipici spagnoli e loro fiori all’occhiello.
Sicuramente buonissimi, ma NON tipici Andalusi.

L’Andalusia ha molto da offrire, provate ogni sapore di questa fantastica terra! 🙂


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Pubblicato da soffiodizefiro

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