Il nostro giro dei templi di Bangkok inizia dal Wat Arun, chiamato anche “Tempio dell’Aurora”.
Accanto al fiume Chao Phraya, questo tempio è ampio e decisamente stupefacente, tant’è che nonostante vi fossimo entrati di buon mattino, ne siamo usciti che era quasi ora di pranzo.
Consigliamo anche a voi, in questi luoghi famosi ed affollati, di concentrare, se possibile, i vostri ingressi nel momento dell’apertura o della chiusura dove l’affluenza delle persone può essere leggermente inferiore, agevolandovi così la visita.
Il nome del tempio, Wat Arun (tempio dell’aurora, come già detto) deriva dal fatto che uno dei momenti migliori in cui ammirarlo è proprio l’alba quando i raggi del sole che sorge illuminano la struttura riflettendo sulle sue decorazioni.
Un’ottima chicca se siete appassionati di fotografia è approfittare di questo gioco di luci da uno dei tanti rooftop dei grattacieli! 😉
Al centro del complesso potrete trovare una guglia (Prang) dalle grandi dimensioni, costruita con mattoni stuccati e porcellana colorata. Questa è la pagoda più alta di tutte e simboleggia il monte Meru, una montagna che secondo la Mitologia Buddhista sarebbe il centro dell’universo.
Si narra che ogni frammento di porcellana derivi da mattonelle e piatti utilizzati come zavorra sulle navi che percorrevano le rotte dalla Cina a Bangkok. Su ognuno dei suoi quattro lati potrete trovare delle scalinate che vi porteranno mano mano più in su, alle terrazze che cingono la torre.
Tra ceramiche variopinte e scalinate, nella terrazza inferiore troverete anche delle raffigurazioni delle divinità protettrici, della vita del Buddha o di creature della mitologia induista e buddhista.
Wat Arun – Dettagli dei piatti di porcellana 
Wat Arun – dettagli delle statue
Oltre alla guglia centrale e alla sala dell’ordinazione, nel complesso del Wat Arun di Bangkok potrete trovare altri edifici: padiglioni in stile cinese costruiti con granito verde, un tempio colonnato che custodisce una miniatura raffigurante una impronta di Buddha.
Ancora, potete passeggiare lungo un vasto giardini presso la sala dell’Ordinazione, dedicato alla storia di due monaci che si narra, si siano dati fuoco nel tentativo di raggiungere il nirvana.
Qui, di nuovo, se siete amanti delle Orchidee, avrete di che sbizzarrirvi!
Attorno agli alberi potrete vederne di bellissime, abbarbicate su cortecce e rami.
Data la posizione del tempio lungo il fiume Chao Praya, è possibile sfruttare questa occasione per fare una bella gita in battello che vi permetterà di godere di una vista ancora più memorabile del tempio.
Usciti dopo tre ore e mezzo, forse quattro, dal bellissimo Wat Arun, è stato proprio in uno dei numerosi localini della zona che abbiamo assaggiato il nostro primo pad thai thailandese. Probabilmente, il piatto più conosciuto della Thailandia!
Come già detto in altri articoli, la religione in Thailandia riveste una importanza fondamentale, e questo si riflette nella cultura e nella architettura locale. Non perdete le visite ad altri tempi: ognuno ha una sua particolarità ed una sua bellezza, dai più antichi come Sukothai o Ayutthaya, ai più famosi come il Wat Arun o il Wat Pho, o il Wat Doi Suthep, o ai più moderni come il tempio bianco.
Link sponsorizzati inseriti nella pagina #adv
-
Mousse al torrone bianco – che delizia!
Abbiamo dato la ricetta ad una nostra amica, che ci ha informato che ha usato questa mousse al torrone bianco per farcire il pandoro…
-
Ravioli salmone, lime e pepe rosa.
Quest’anno per il cenone della Vigilia di Natale abbiamo avuto l’idea di creare questi sfiziosi ravioli salmone, lime e pepe rosa! Insomma, non ci andava di preparare il classico, seppur buono, risotto di pesce, e sapevamo che già il posto d’onore della tradizione sarebbe stato dedicato al tradizionale stoccafisso all’anconetana, sapientemente preparato dalle mani sante…
-
Confettura di mele cotogne – ricetta di stagione!
Così in quei giorni assieme, abbiamo preparato questa ottima confettura di mele cotogne in modo da averne una scorta per la stagione fredda, la cotognata, le caramelle di mele cotogne ed in ultimo, i biscotti ripieni di mele cotogne.
