La strada da percorrere con la macchina non era moltissima, ma volevamo comunque goderci ogni secondo di queste attrazioni.
Dopo una ricca colazione ci muoviamo appena verso nord raggiungendo le Dunmore Cave, altrimenti conosciute con il forte nome di “Caverne del Massacro”.
Con gli anni queste cavità sotterranee sono diventate dimora di flussi d’acqua che continuavano a scavare prepotentemente la roccia nel loro inesorabile scorrere. A questo si aggiunge il continuo filtrare di acqua dal suolo, che avrebbe portato, sempre nell’arco di milioni di anni, alla formazione di stalattiti e stalagmiti.
Oltre a queste storie paurose e crude, all’interno delle DunmoreCave è possibile osservare il Pozzo delle Fate. Qui si narra che nel cuore della notte, le fate spostino le rocce dal centro al bordo della stanza, così da avere abbastanza spazio per danzare! 🙂
Ecco la magica irlanda che volevamo vedere!
Finita la visita alle Dunmore Cave, ci rimettiamo in macchina, andando verso la magica Rock of Cashel.
Dentro la nostra Opel Corsa a noleggio, ascoltavamo un cd di musica irlandese comperato nei nostri giri di shopping a Kilkenny (leggi qui il diario di viaggio). La visione è semplicemente da urlo. Si arriva alla rocca procedendo lungo una strada con una carreggiata neanche troppo larga, e appena girato l’angolo, abbiamo trovato improvvisamente la rocca sulla destra, imponente, come un miraggio! 😀 Impossibile non fermarsi per fare qualche foto da questa angolazione. Qualche turista coraggioso usava il drone per delle riprese tattiche.
La Rocca di Cashel domina, su un’alta collina, tutta la pianura del Tipperary ed è visibile anche a gran distanza. Molte sono le leggende di questo luogo… Ma quella che vi vogliamo raccontare riguarda San Patrizio. Si narra infatti che proprio qui, a Cashel, San Patrizio si sia recato per predicare, e per spiegare il mistero della Trinità al re usò un trifoglio; lo stesso trifoglio che divenne simbolo dell’Irlanda. Oggi a Cashel è possibile vedere le mura, che circondano tutto l’agglomerato, composto da una torre circolare, una cattedrale, una cappella romanica del XII secolo, croci celtiche e altre strutture. Qui a Cashel è possibile lasciare la macchina in un parcheggio a pagamento subito sotto la rocca e godersi la magica vista.
Lasciatoci la Rocca di Cashel alle spalle, ci dirigiamo a Cahir. Qui la nostra passione per il medioevo trova pane per i suoi denti, con questo splendido esempio di architettura normanna, che nel corso degli anni, salvo i dovuti restauri, è riuscito a conservare la sua struttura originaria. Visitare il Castello all’interno è un’esperienza fantastica e coinvolgente, sembra proprio di perlustrarlo, girando tra le varie stanze, sale dei ricevimenti e rampe di scale. A Cahir e nel suo castello, sono state girate delle scene di diversi film tra cui Excalibur, Tristano ed Isotta, alcune scene dei “Tudors”. E per questo, oltre ai bellissimi scorci interni del castello, alla sua base è possibile visitare e passare il tempo all’interno di un parco a tema, con la spada nella roccia e molte attrazioni turistiche accattivanti e spunto per diverse foto divertenti.
Scherziamo, ma alla fine decidiamo di entrare. Mentre Carlo è intento a farsi barba e capelli, entrambi intratteniamo una conversazione con il barbiere, felicissimo dei suoi nuovi amici italiani.
La domanda sorge spontanea. Chiediamo a lui dove possiamo trovare il blue cheese. Ci consiglia un alimentari poco distante, che vendeva tutti prodotti di fattorie e fornai del luogo. Usciti dal barbiere, andiamo in questa bottega dove i nostri sogni diventano realtà. Comperiamo uno sfilatino di pane integrale e una bella formetta di formaggio e ci dirigiamo verso il nuovo b&B, consapevoli che quel pane e formaggio sarebbe stata la nostra cena.
Arrivata la notte, e noi dopo una giornata come quella di oggi siamo letteralmente sfiniti. L’escursione alle caverne e le scarpinate a Cahir e Cashel ci hanno distrutto.
Ci ristoriamo con una doccia calda, ceniamo con il tanto desiderato pane e Blue Cheese, e anche qui, la stanchezza prende il sopravvento. Crolliamo addormentati, stanchi ma davvero col cuore pieno di felicità!