Nonostante queste divergenze, Mitchelstown non ha niente da invidiare alla Dunmore cave. Anche qui stalattiti, stalagmiti e colonne create dalla loro unione vi lasceranno esterrefatti. Tra questi la famosa “Torre di Babele”, che arriva a 9 metri di altezza.
Percorrendo le grotte al loro interno, si arriverà ad un’ampia stanza scavata nella roccia. E’ stato notato che questa apertura ha un’acustica sensazionale, per questo ogni tanto viene usata per dei piccoli concerti o spettacoli per non più di 50 spettatori. L’unico limite per questi spettacoli è che queste caverne non possono ospitare alcuni strumenti musicali, come i violini o i contrabbassi per via delle frequenze emesse. Il loro suono e le loro vibrazioni difatti potrebbero danneggiare la struttura della caverna e delle formazioni al suo interno.
Terminato il giro delle caverne, partiamo verso Blarney, altro luogo magico e molto conosciuto d’Irlanda.
Dopo una meta naturalistica, ritorna il nostro amore per i castelli. Un pranzo fugace in un pub del circondario e subito ci inoltriamo nei parchi di questo castello dove veniamo accolti da un suonatore di cornamusa in abiti tradizionali che ci catapulta nelle magiche atmosfere del Castello di Blarney, costruito nel 1446.
Entriamo poco dopo al suo interno, visitando i suoi sotterranei dove Veronica si guadagna due bei bernoccoli come souvenir, per poi dirigerci verso ciò che rende questo castello uno dei più famosi di Irlanda. Il fiore all’occhiello di questo luogo, infatti, è la famosa “Blarney stone”, o Pietra dell’Eloquenza, incastrata nel muro più alto del castello, dove una volta passavano i camminamenti di ronda. La leggenda vuole che chiunque la baci riceva il dono dell’Eloquenza. Molti personaggi storici hanno voluto seguire questo “rituale”, come Churchill, Stanlio e molti altri… Potevamo mancare noi? 😀
ovviamente no, così, armati di buona pazienza e quadricipiti da leoni, saliamo tutti i 1200 gradini, ci sdraiamo sulla schiena con l’inserviente del castello che ci tiene per le gambe, scendiamo a testa in giù rimanendo sospesi con la testa nel vuoto e… Baciamo anche noi la pietra! 😀
Anche se quella della pietra è una leggenda e il castello pullulava di turisti, è stato molto bello e coinvolgente rispettare questa usanza!
Indubbiamente la pietra è ciò che dona lustro al castello, tuttavia dobbiamo ammettere che non è l’unica attrazione. Difatti, basta percorrere i suoi circondari per vedere i particolari “Poison Garden”, ovvero dei giardini totalmente coltivati con piante velenose! 😀
Tra amanita muscaria, e altre pericolosità della natura, concludiamo la giornata riscaldandoci con un thè in uno dei locali vicini al Castello per poi dirigerci verso Killarney. Qui facciamo check-in nel B&B e scendiamo a piedi in città, dove rimaniamo particolarmente colpiti dai suoi colori e negozietti caratteristici. Ci fermiamo in una taverna del luogo e spendiamo la serata per le vie festose. I negozi erano aperti fino a tardi, e la serata era allietata da artisti di strada lungo il corso cittadino. Torniamo poi nel B&B, pronti per riposare in vista della giornata successiva.
Questo sarebbe stato il nostro alloggio per 3 notti, visto che avremmo usato questo luogo come base per i futuri spostamenti, data la sua posizione centrale.