Come tutti i marchigiani che si rispettino, spesso mangiamo formaggi e caciotte, quindi possiamo vantare una bella esperienza di mangioni di latte e derivati. Certo , non siamo esperti, ma vi garantiamo che dopo aver provato i prodotti di TreValli, non tornerete indietro.
Ma perché non dilettarci con un po’ di storia? 😀
In realtà il nome “Casciotta” deriva dall’antico termine “cascio”, variante dialettale di “cacio”, formaggio.
Pare che le prime documentazioni scritte e ricette su questo formaggio risalgano ai grandi banchetti delle casate Sforza e Della Rovere, tra il 1400 e il 1600.
Il più illustre estimatore del prodotto fu il grande Michelangelo Buonarroti: si racconta infatti che fece acquistare al suo fedele servitore Francesco Amadori da Castel Durante (soprannominato l’Urbino) una serie di poderi con l’intento di avere un continuo rifornimento di “Casciotte” ad uso personale 😀 Che buongustaio!
In realtà l’’area della produzione della Casciotta d’Urbino coincide con l’intera provincia di Pesaro – Urbino.
Stavolta, giochiamo in casa.
A pochi chilometri dalle nostre abitazioni, una bellissima realtà della tradizione che apprezziamo.
Ringraziamo dunque gli amici di QuiDaNoi, e della TreValli Cooperlat e non vediamo l’ora di mostrarvi qualche ricetta a tema. Intanto, se siete già impazienti di provarla, preparate le nostre cresce sfogliate della tradizione, oppure usate questa caciotta come ripieno per dei gustosi crescioni! 🙂
A presto!
Superbamente gustosa, annots, thanks 🙂
Orgogliosi delle nostre terre 😀